Alla caccia della divina sapienza. Il misticismo di Giordano Bruno
Antonio Dall’Igna
Alla caccia della divina sapienza
Il misticismo di Giordano Bruno
Il presente lavoro è un’esposizione del misticismo di Giordano Bruno, ovvero della parte del suo pensiero che concerne gli stati più elevati della conoscenza e dell’amore, e che riguarda la conversione dell’uomo all’origine. Tale esposizione è fondata su un’antropologia integrale, per la costruzione della quale risultano fondamentali l’analisi e la distinzione dei diversi tipi umani e lo studio delle relazioni che si instaurano, da un lato, tra il divino e l’uomo e, dall’altro, tra l’essere umano e il regno del divenire.
Antonio Dall’Igna ha compiuto le proprie ricerche presso le Università di Torino, Grenoble e Verona, dove ha conseguito i titoli di Dottore di Ricerca e di Doctor Europaeus. Ha dedicato i propri studi al misticismo di Meister Eckhart, Niccolò Cusano e Giordano Bruno, nonché agli aspetti metafisici delle opere magiche del Nolano. Attualmente fa parte del Comitato di redazione della rivista “Filosofia” e svolge la funzione di Segretario scientifico della Società Cusaniana (Torino).
Indice
Nota bibliografica
Introduzione
Capitolo primo
Sapienza e verità
Capitolo secondo
Amore e furore
Capitolo terzo
Intelletto e volontà
Capitolo quarto
Le nove forme di cecità
Capitolo quinto
Il tema della ‘grazia’
Capitolo sesto
Filautia e vincolo
Appendice
Influenza degli opuscoli pseudo-averroisti
Conclusioni
Indice dei nomi
“Le figure che abitano il misticismo di Giordano Bruno sorgono dalla dialettica di autorelazione e di eterorelazione, ovvero dalla tenuta interiore che contraddistingue il singolo uomo, posto, nel contempo, all’interno della verità e nell’alveo della vicissitudine. Si tratta di un ente particolare, teso tra collocazione autentica e opposizione frontale, tra apertura al divino e rifiuto della verità, tra rispetto e valorizzazione dell’intero carattere umano, da una parte, e negazione della misura e obliterazione della sfera razionale, dall’altra. Per il Nolano, l’uomo è collocato fatalmente tra l’amore della sapienza e la volontà di dominio” (Antonio Dall’Igna).